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Lavori di sbancamento per la costruzione del Museo Nazionale |
Il Museo Civico è stato istituito nel 1880 dall'allora sindaco della città Spanò Bolani. Fu ospitato dapprima nell'edificio di testata Sud della Via Marina e poi, per un breve periodo, nei locali dell'Istituto Tecnico "Raffaele Piria".
Una sua nuova sede era prevista nel Piano Regolatore in un'area a Nord della Città, nell'attuale sito dell'ex federazione del Partito Nazionale Fascista, ma la presenza dei baraccamenti non permise la realizzazione della costruzione.
Fu pertanto individuato il sito attuale, che l'immagine sopra riprodotta mostra molto bene durante l'esecuzione degli scavi di sbancamento; è compreso tra il Corso Garibaldi, frontalmente alla Piazza De Nava, e le vie Vollaro, Vittorio Veneto e Domenico Romeo, precedentemente occupato dai padiglioni delle Poste e del Cinema Parisienne.
Il progetto è stato redatto dall'architetto Marcello Piacentini e la cerimonia della posa della prima pietra avvenne nel 1932, in presenza dei Principi di Piemonte Umberto e Maria Josè.
L'edificio, in fase di esecuzione, ha subito lievi modifiche rispetto alla progettazione.
I prospetti sono stati trattati differentemente e quello sulla Via Vittorio Veneto, con una elevazione in più (il seminterrato), per il dislivello esistente, è stato ricoperto da un bugnato in pietra lavica. Questa facciata è scandita da un ordine gigante costituito da pilastri in rilievo e ampie vetrate, mentre quella sul Corso Garibaldi da bucature semplici sulla facciata piatta rivestita da lastre di marmo travertino.
La distribuzione interna delle scale, la differenziata altezza delle sale, gli impianti tecnologici, rendono la struttura una delle opere più moderne nell'architettura dei musei.
Nell'area occupata dal museo era prevista, su iniziativa del Podestà Ammiraglio Genoese Zerbi, la costruzione della galleria comunale "Mussolini", il cui progetto era stato redatto dall'architetto Pompilio Seno e dall'ingegnere G. Foderaro. Il maestoso edificio, costituito da due corpi laterali collegati da un portico, ispirato all'architettura romana con elementi classici, doveva essere utilizzato a cinema-teatro, con annessi locali per bar e punti commerciali, galleria d'arte e, al piano superiore, uffici, sale di rappresentanze e casa del fascio.
Tratto dal libro: La ricostruzione dopo il baraccamento