La Basilica dell'Eremo prima del terremoto del 1908 |
Santa Maria Madre della Consolazione all'Eremo, meglio nota come Basilica dell'Eremo o Santuario dell'Eremo, è un'importante chiesa di Reggio Calabria.
È il luogo dove la grande vara della Madonna della Consolazione dimora quasi tutto l'anno, per poi passare dalla seconda settimana del mese di settembre sino all'ultima domenica di novembre, nella Basilica Cattedrale della città.
Il Santuario è adagiato in una splendida posizione nell'omonimo quartiere Eremo, che occupa la zona più alta della città, uno dei maggiori templi della cristianità in Calabria e meta costante di pellegrini.
Anticamente sul posto sorgeva un piccolo capitello votivo. Successivamente dodici frati Cappuccini venuti da Valletuccio, chiamati nel 1532
dall'Arcivescovo D.Geronimo Centelles perché istituissero un chiostro
da dove diffondere e propagare le nuove regole francescane, iniziarono a
costruire un convento che terminarono nel 1569.
Il convento è stato chiamato "Della Madonna della Consolazione" dopo la pestilenza del 1576.
Danneggiato irrimediabilmente dal terremoto del 1908 il santuario è stato realizzato, il 28 luglio 1912, con struttura in legno e tampanatura in muratura di mattoni.
La Basilica dell'Eremo |
Il nuovo odierno Tempio-Basilicia, ideato dall'arch. Anna Sbarracani
Anastasi e costruito con architetture moderne, è stato inaugurato il 30 luglio del 1965.
All'interno è custodito il venerato quadro della Madonna della Consolazione, opera eseguita nel 1547
dal pittore locale Niccolò Andrea Caprioli. Sono anche presenti altre
importanti opere tra le quali i pannelli di bronzo dello scultore Alessandro Monteleone e la Via crucis dello scultore Pasquale Panetta.
Fonte:Wikipedia
Tutto il territorio circostante la Chiesa (edizione post terremoto), limitatamente al periodo post bellico (fino al 1954), fuori e dentro la Chiesa, è stato campo di scorazzamento della mia adolescenza.!!! A ridosso del Convento, in cima alla collinetta denominata “Bosco” (dial. Boscu) esisteva un rudere di Cappelletta (Cresjoleddha) (tre soli muri) dove probabilmente, in antichità, i fraticelli si soffermavano in preghiera e meditazione, mentre, a pochi metri, primeggiava un gigantesco Pino (dial. Pignara), entrambi scomparsi a causa di speculazione edilizia e abusivismo, certamente senza colpevoli.! All’interno della Chiesa esisteva un sarcofago marmoreo dove probabilmente vi erano i resti di un certo “Barone di Palizzi e Pietrapennata”, nonché le statue di San Francesco e Sant’Antonio, non trasferiti nell’attuale Basilica.!
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