lunedì 27 febbraio 2012

Avere un Ciao e sentirsi un figo

Ciao Piaggio
Sin dalla sua presentazione si è particolarmente distinto per la semplicità meccanica: è infatti provvisto di un motore da 49,3cc a due tempi funzionante con miscela benzina/olio al 2%; l'avviamento avviene tramite pedali fatti di metallo ricoperto di plastica nera.

Dotato di un telaio molto semplice in lamiera d'acciaio, le cui forme richiamavano le biciclette da donna del tempo e al cui interno era ricavato anche il serbatoio del carburante (2,8 litri di capacità), di trasmissione automatica e di impianto frenante a tamburo, divenne in breve tempo un veicolo di successo al pari dell'altra famosa creazione della casa, la Vespa.

Nella fabbricazione si era cercato di ridurre al minimo i costi e tutto era improntato alla massima semplicità, a partire dall'impianto delle sospensioni anteriori a biscottino. Per quanto riguarda il posteriore, la sospensione era addirittura inesistente e il comfort per il guidatore era affidato a delle molle sottostanti al sellino. Un ridotto numero di esemplari della prima serie aveva la ruota anteriore anch'essa priva di sospensione e dotata di un freno a forcella di tipo ciclistico. Queste scelte tecniche resero possibile, in data 11 ottobre 1967, presentarlo al pubblico al prezzo di listino di sole 55.000 lire.
Uno dei suoi punti di forza era certamente il peso irrisorio, oltre al ridotto consumo di carburante e alla manutenzione particolarmente semplificata.

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti anonimi non saranno pubblicati