Aldo Reggiani e Loretta Goggi |
Una produzione Rai tratto dall'omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson - Sceneggiatura: Sergio Faileri, Anton Giulio Majano - Musiche: Riz Ortolani - Formato: B.N - Durata: 423' (totale dei 7 episodi).
Cast: Aldo Reggiani, Loretta Goggi, Arnoldo Foà, Tino Bianchi, Gianni Musy, Glauco Onorato, Sandro Tuminelli, Adalberto Maria Merli, Milla Sannoner, Leonardo Severini.
Serie tv in 7 episodi.
Millenovecentosessantotto, 22 dicembre, domenica sera, Programma Nazionale Rai, un coro canta: “La freccia nera fischiando si scaglia e la sporca canaglia il saluto ti dà”. Un’intera generazione comincia a ricordarla da allora e chissà per quanti anni ancora, insieme allo sceneggiato La Freccia Nera, tratto dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson.
Tratto dall’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson (1888), lo sceneggiato in sette puntate racconta, sullo sfondo della guerra delle Due Rose, la storia del giovane Dick Shelton (Reggiani), dibattuto fra le due avverse fazioni degli York e dei Lancaster, e di Joan Sedley (Goggi), che si traveste da uomo per sfuggire ai persecutori. Tra i due, dopo gli iniziali maliziosi equivoci, nasce l’amore, coronato da nozze finali in stile musical: nella scena conclusiva i novelli sposi all’uscita della chiesa trovano ad attenderli, schierate e contrapposte, le due fazioni avversarie, ma scelgono di unirsi ai ribelli della Freccia Nera. Efficacemente disegnati i cattivi del romanzo: sir Olivier (Bianchi), un vescovo disonesto travagliato dai sensi di colpa, il malefico duca di Gloucester (Merli), truccato con gobba e parrucchino, e il crudele sir Daniel Brackley (Foà), signorotto di campagna avido e violento, pronto a passare dall’una all’altra fazione secondo le opportunità del momento, il quale prima di venir giustiziato afferma: “Sono i tempi duri che fanno gli uomini spietati”, ricavando una personale morale della storia. Lo sceneggiato è realizzato con le electronic cams (telecamere con pellicola), che consentono una migliore definizione delle immagini.
Loretta Goggi |
Numerose, per l’epoca, le riprese in esterni, tra cui la celebre sequenza della battaglia tra York e Lancaster, realizzata, grazie a un vero prodigio artigianale, con soli diciotto uomini e dodici cavalli. Al successo dello sceneggiato (premiato da una media di ascolto di sedici milioni e mezzo di telespettatori) ha notevolmente contribuito la sigla di Sandro Tuminelli, la cui epica cadenza è rimasta impressa nella memoria di una generazione di giovani telespettatori, affascinati dalle romanzesche vicende di donne, cavallier, arme e amori. (da Enciclopedia della televisione, a cura di Aldo Grasso, 1996 Garzanti)
e la cupa foresta minacciosa si fa
passa ma trema se senti un fruscio
perché è il segno d’addio che la vita ti dà
lascia la spada se il cuor non ti regge
perché questa è la strada
che da noi fuorilegge ti porterà
lala lalala la
lala lalala la
la freccia nera fischiando si scaglia
è la sporca canglia che il saluto ti dà
vieni fratello è questa la gente
che val meno di niente
perché niente non ha
ma se il destino rovescia il suo gioco
nascerà nel mattino
una freccia di fuoco e la libertà
lala lalala la
lala lalala la
Guarda la sigla
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti anonimi non saranno pubblicati