venerdì 9 marzo 2012

Reggio era...giocare per strada a uno due tre...stella

Uno due tre...stella

Si gioca in gruppo. Tutti i bambini tranne uno (quello che "sta sotto") si allineano a un'uguale distanza da un muro. Il bambino che "sta sotto" si appoggia al muro, dando le spalle agli altri, e conta ad alta voce "uno, due, tre, stella!", per poi voltarsi di scatto. Mentre il giocatore che sta sotto è girato, gli altri possono avvicinarsi; quando quello si volta di scatto, però, devono essere immobili. Se il giocatore che sta sotto percepisce il movimento di un giocatore (per esempio nel caso questo non sia riuscito ad acquistare una posizione di equilibrio in tempo), quest'ultimo deve retrocedere fino al punto di partenza. Vince il giocatore che riesce ad arrivare per primo al muro, al quale toccherà "stare sotto" nella partita successiva. In alcune varianti, chi arriva per primo, mentre tocca il muro grida: "stellone!".
Un'anomalia rispetto ad altri giochi di questo tipo (per esempio nascondino) è che "stare sotto" in questo caso viene concepito come un premio e non come una punizione.
Il gioco è noto in diverse parti del mondo; in alcune zone d'Italia è conosciuto anche come "Uno due tre per le vie di Roma". Una variante inglese si chiama red light, green light ("luce rossa, luce verde"), con evidente riferimento alle luci di un semaforo e simile è anche il gioco, sempre inglese, detto grandmother's footsteps: qui il bimbo che sta sotto ha il ruolo della "nonna", per il resto il meccanismo è lo stesso.

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