Liceo Scientifico "Alessandro Volta" Gita scolastica a.s. 1978/1979 |
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martedì 31 gennaio 2012
U RRussu - Post n. 143
Elvy Pianca |
Elvio Pianca, detto Elvy (Castellavazzo, 8 agosto 1952), è un ex calciatore italiano, che ha giocato fra gli anni settanta ed ottanta nel ruolo di attaccante.
Inizia la sua carriera nelle giovanili del Vittorio Veneto, dove esordisce in prima squadra nel campionato di serie D 1967-68. Viene ceduto al Varese del presidente Borghi, dove però non riuscirà mai ad esordire in prima squadra, venendo ripetutamente ceduto in prestito a Venezia, Sottomarina e Ignis Varese. Nel 1973 si trasferisce alla Casertana in Serie C.
Nel 1974 passa alla Reggina,
dove vive indubbiamente la parte migliore della sua carriera. In quasi
sei stagioni in amaranto gioca 161 partite di campionato e segna 39 gol. A Reggio Calabria diviene presto un idolo per la tifoseria amaranto, che ancora oggi lo ricorda col soprannome di u rrussu (il rosso in reggino) a causa della sua folta capigliatura rossa, oltre che per le sue doti tecniche.
In quegli anni al "Comunale" (l'attuale "Granillo") si cantava: "E quando il ciel si schiarirà il rosso Pianca segnerà. Bandiere al vento metteremo e tutti in coro griderem: Pianca-gol!"
Nel mercato di riparazione di ottobre del 1979 viene acquistato dall'Udinese neopromosso in Serie A, dove colleziona 15 presenze, siglando 4 reti (fra cui una doppietta alla Fiorentina) nel campionato di Serie A 1979/1980. Tuttavia al termine della stagione, nonostante il rendimento non disprezzabile, viene ceduto al Lecce in serie B, dove però disputa solo pochi incontri e chiude la sua carriera ad alti livelli.
La sua carriera non proseguì bene come si era immaginato
probabilmente a causa del suo carattere anarchico e ribelle, avezzo alla
ribellione ed alla discontinuità.
Dopo il ritiro da calciatore, ha allenato per tre stagioni il Vittorio Veneto in Interregionale.
Nel 1988 ha partecipato alla fondazione di una squadra di vecchie glorie dal nome A.C. Vecchie Stelle.
In carriera ha collezionato complessivamente 15 presenze e 4 reti in Serie A e 5 presenze in Serie B.
Stagione | Squadra | Campionato | ||
---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | ||
1967-1968 | Vittorio Veneto | D | ? | ? |
1968-1969 | Varese | A | 0 | 0 |
1969-1970 | Venezia | C | 8 | 0 |
1970 | Varese | B | 0 | 0 |
1970-1971 | Sottomarina | C | 18 | 1 |
1971-1972 | Varese | A | 0 | 0 |
1972-1973 | Ignis Varese | D | 28 | 12 |
1973 | Varese | B | 0 | 0 |
1973-1974 | Casertana | C | 22 | 5 |
1974-1975 | Reggina | C | 30 | 6 |
1975-1976 | C | 34 | 3 | |
1976-1977 | C | 30 | 13 | |
1977-1978 | C | 32 | 9 | |
1978-1979 | C1 | 32 | 9 | |
1979-1980 | C1 | 3 | 0 | |
Totale Reggina | 161 | 40 | ||
ott. 1979-1980 | Udinese | A | 15 | 4 |
1980-1981 | Lecce | B | 5 | 0 |
1981-1982 | Pordenone | C2 | 21 | 1 |
1982-1983 | Akragas | C2 | 1 | 0 |
Totale Carriera | 279 | 6 |
Fonte: Wikipedia
lunedì 30 gennaio 2012
Le bottiglie con la pallina - Post n. 139
La bottiglia con la pallina
nasce in Inghilterra nel 1872 e, in Italia, è esistita fino ai primi
anni '60. Il desiderio dei bambini era la biglia di vetro che
recuperavano rompendo la bottiglia per giocare al "giro d'Italia" in un
circuito fatto con le proprie mani.
Questa bottiglia era riempita con una
particolare macchina dove veniva posta con l'apertura rivolta verso il
basso, il prodotto si iniettava a pressione e una volta piena, la
pallina di vetro in essa contenuta per effetto della gravità cadeva
verso il basso finendo a contatto con la guarnizione collocata nella
bocca della bottiglia. Rimettendo la bottiglia in posizione normale, la
pallina rimaneva schiacciata verso l'alto dalla stessa pressione del gas
contenuto nella gassosa, sarebbe quindi bastata una leggera pressione
su di essa con un apposito legnetto, che i fornitori distribuivano così
come oggi si distribuiscono i cavatappi, o con le stesse dita, come
molti usavano fare, per aprire la bottiglia. E' ovvio che tutta la
polvere accumulatasi sulla parte esterna della pallina cadeva con essa
nella gassosa, un po' come capita oggi con le attuali lattine per
bibite, fu quindi per motivi di igiene che venne sostituita con la più
moderna bottiglia a tappo automatico. E' comunque da sottolineare
l'ingegno con cui era stato progettato questo contenitore, si possono
notare nella foto le due rientranze ricavate nel collo della bottiglia
che servivano a bloccare la pallina nel caso in cui il prodotto veniva
consumato senza l'ausilio di un bicchiere, evitando che la stessa
andasse ad ostruire la fuoriuscita del liquido contenuto, inoltre la
bottiglia era schiacciata al centro, evitando in tal modo alla pallina
bruschi movimenti.
Divertirsi con gli amici - Post n. 136
Tiro alla fune |
Immagine pubblicata da Giuseppe Messineo sulla pagina facebook Reggio era...
I.T.C "Raffaele Piria" - Post n. 135
I.T.C. "Raffaele Piria"
Classe Prima sez. B a.s. 1973/1974 Prof.ssa Semino
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Caramella ed il poeta Balia - Post n. 132
Credo che molte persone saranno felici di vedere questo video amatoriale caricato da demi58 su YouTube.
Rivediamo il leggendario Caramella mentre si esibisce lanciando in aria il suo ombrello e ringrazia per gli applausi ricevuti. Rivediamo anche il poeta Balia nel suo famoso chiosco vicino la chiesa di S. Giorgio sul Corso dove tutti i reggini, almeno una volta nella loro vita, sono andati a comprare un libro o un giornalino usato a metà prezzo.
Torneremo per qualche minuto sul Corso Garibaldi rivivendo qualche attimo del nostro passato.
3 settembre 1943 - Post n. 131
Il Generale Montgomery saluta i soldati dell'8^ Armata Britannica a Santa Caterina |
Il 17 Agosto, le truppe del Gen. Patton entrano a
Messina: la conquista dell’isola è stata portata a termine in soli 39
giorni, i tedeschi tuttavia sono riusciti a trasbordare sul continente
buona parte dei loro uomini.
OPERAZIONE BAYTOWN
XIII Corpo d'Armata britannico
Messina:
2:30 del tre Settembre 1943.
E’ una notte calda e luminosa. Il cielo è limpido e
stellato, la luna irraggia il mare. La terza brigata Canadese, la
tredicesima e la diciassettesima inglese sono pronte per affrontare la
traversata, l’attacco. Il vento è modesto, ma la corrente del mare è
forse un problema da superare. Ma i ragazzi sono perfettamente a
coscienza che non sarà l’ultimo. Qualche ora di mare e, conquisteranno
la costa calabra. Ma dovranno disimpegnarsi tra migliaia di mine
assassine.
Lo Stretto:
3:45, soldati sono ancora in mare.
All’improvviso, una mostruosa serie di boati sovrasta il dolce il
rumore degli scafi e, delle onde. E’ appena iniziato un colossale fuoco
di sbarramento diretto sulla costa calabra. L’intera fascia costiera
intorno a Messina è illuminata a giorno, Eè la luce prodotta dai lampi
dei cannoni dell’ XIII armata. Sono più di seicento e alle 5:30 hanno
proiettato sulla costa calabra più di 250.000 granate di medio e grande
calibro. La costa brucia, ma nonostante la fitta e, acre coltre di
fumo prodotta dalla esplosioni è ancora visibile.
Reggio Calabria:
Ore 5:45
i soldati sbarcano vicino la foce del torrente Gallico. La Terza brigata, senza perdere tempo, alle 6:45 conquista la collina di Pentimele ed i suoi due forti. Altri superano il torrente Annunziata e conquistano quota 367 e 359 . I reggimenti Carleton e York spingono verso Reggio Calabria. I tedeschi retrocedono verso l'Aspromonte e, tra loro, c'è la 29a Panzer.
Il 502° Battaglione Costiero italiano, dopo una debole quanto inutile resistenza,si arrende. Stessa sorte accompagna il 23° Gruppo Cavalleggeri, che perdono Villa San Giovanni e Catona.
Ore 7:30
Gli inglesi sono padroni di Gallico e Santo Stefano.
Ore 8:10
Calopinace, Sant'Agata, Reggio Calabria e aeroporto.
Ore 11:45
Gallina
Aerei italiani e tedeschi bombardano l'aeroporto di Reggio Calabria.
Nella stessa sera gli inglesi conquistano Pezzo e Scilla.
In poche ore termina l'operazione Baytown, il triangolo Reggio, Scilla, Melito Porto Salvo è liberato.
4 Settembre 1943
I soldati della XIII armata britannica ripristinano l'aeroporto di Reggio Calabria.
Nella stessa giornata decollano 24 Baltimore che bombardano l'area di Gambarie (depositi di munizione dell'Asse).
I militari dell'Asse si ritirano verso Oppido.
5 settembre 1943
Delianuova è libera.
8 settembre 1943
La XIII Armata entra a Locri ed Oppido
Reggio Calabria:
Ore 5:45
i soldati sbarcano vicino la foce del torrente Gallico. La Terza brigata, senza perdere tempo, alle 6:45 conquista la collina di Pentimele ed i suoi due forti. Altri superano il torrente Annunziata e conquistano quota 367 e 359 . I reggimenti Carleton e York spingono verso Reggio Calabria. I tedeschi retrocedono verso l'Aspromonte e, tra loro, c'è la 29a Panzer.
Il 502° Battaglione Costiero italiano, dopo una debole quanto inutile resistenza,si arrende. Stessa sorte accompagna il 23° Gruppo Cavalleggeri, che perdono Villa San Giovanni e Catona.
Ore 7:30
Gli inglesi sono padroni di Gallico e Santo Stefano.
Ore 8:10
Calopinace, Sant'Agata, Reggio Calabria e aeroporto.
Ore 11:45
Gallina
Aerei italiani e tedeschi bombardano l'aeroporto di Reggio Calabria.
Nella stessa sera gli inglesi conquistano Pezzo e Scilla.
In poche ore termina l'operazione Baytown, il triangolo Reggio, Scilla, Melito Porto Salvo è liberato.
4 Settembre 1943
I soldati della XIII armata britannica ripristinano l'aeroporto di Reggio Calabria.
Nella stessa giornata decollano 24 Baltimore che bombardano l'area di Gambarie (depositi di munizione dell'Asse).
I militari dell'Asse si ritirano verso Oppido.
5 settembre 1943
Delianuova è libera.
8 settembre 1943
La XIII Armata entra a Locri ed Oppido
domenica 29 gennaio 2012
Le siringhe in vetro - Post n. 128
Per più di 50 anni le siringhe tutto vetro hanno dominato il settore delle iniezioni ipodermiche. Riportavano sul corpo la quantità in cc. di liquido da iniettare, la marca della casa costruttrice o la pubblicità di qualche farmaco.
Queste siringhe venivano sterilizzate nel classico bollitore per siringhe in
alluminio; il riscaldamento dell'acqua avveniva tramite un fornello a
gas o elettrico.
Maria - Post n. 127
Maria Pizzi
Conosciuta con il soprannome di Maria Ciaciola, era una povera donna che affogava nell'alcool i suoi problemi, si vedeva spesso con una bottiglia di birra in mano. Stazionava sul Corso Garibaldi chiedendo l'elemosina con la storica frase: "Rammi reci liri". Ogni tanto si avvicinava a qualche ragazza insultandola e cercando di tirarle i capelli (spesso ci riusciva). Era il terrore dei bambini.
.
La Banconota da 500 Lire - Post n. 124
Nel 1974, 1976 e 1979 fu emesso il biglietto di stato da 500 lire. Sul fronte è rappresentato Mercurio alato,
mentre sul retro troviamo figure allegoriche.
Le dimensioni erano 115 x 59 mm. Stampato dal Poligrafico dello Stato su carta con fibre fluorescenti anticontraffazione. . È stata
l'ultima emissione repubblicana in cartamoneta che fu sostituita, nel 1982, da una moneta bimetallica.
I calendarietti profumati - Post n. 119
Calendarietti |
Sino alla fine degli anni
settanta i barbieri usavano regalare ai propri clienti, nel
periodo delle feste natalizie, un calendarietto, stampato su cartoncino profumato. Sulle paginette, che
erano tenute assieme da un cordoncino, da una parte c'erano i giorni del
mese e dall'altra delle figure, prevalentemente di donne vestite
succintamente che all'epoca era ritenuta cosa osè.
sabato 28 gennaio 2012
Via Aschenez - Post n. 115
Aschenez è, nella tradizione mitologica reggina, un personaggio a cui è attribuita la fondazione della città di Reggio Calabria.
Viene identificato con Askenaz, citato nella Bibbia (Genesi, 10, 2-3), figlio di Gomer a sua volta figlio di Iafet e dunque pronipote di Noè. Nella tradizione rabbinica da Askenaz deriverebbero uno dei due principali gruppi ebraici attuali, gli Ashkenaziti. A tal proposito lo storico ebreo Giuseppe Flavio nel primo libro delle Antichità giudaiche afferma:
(LA)
« Ashanaxus quidem Aschanaxos condidit, qui nunc Regines a Grecis nomantur. »
|
(IT)
« Aschenez in verità diede origine agli Aschenazi, che ora dai greci sono chiamati Reggini. »
|
(Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche)
|
La notizia venne ripresa da san Girolamo,
che nelle questioni ebraiche sopra la Genesi conferma che coloro che
dai Greci erano chiamati Reggini, erano diretti discendenti di Aschenez, quindi Aschenazi:
« Aschenas Greci Rheginos vocant »
|
Tali fonti sono alla base della leggenda della urbs a diluvio condita da parte di questo mercante semita, inventore della barca a remi, giunto sulle sponde italiche tre generazioni dopo il diluvio universale,
cioè quando si prosciugarono le acque che avevano sommerso le montagne.
La fondazione sarebbe avvenuta intorno al 2.000 a.C. In seguito a
questa leggenda si diede il nome di Aschenez ad una delle vie del centro
cittadino.
Fonte: Wikipedia